GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE: INIZIAMO DAL RIDURRE GLI SPRECHI
“Coltivare, nutrire, preservare. Insieme”: è lo slogan della Giornata Mondiale dell’Alimentazione nell’anno della pandemia. Serve l’impegno di tutti
Il 16 ottobre la Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, ha celebrato in 150 Paesi la Giornata Mondiale dell’Alimentazione; come ogni anno l’evento è stato fissato nella giornata di fondazione della stessa Fao, che quest’anno ha celebrato il suo 75° anniversario. Un traguardo importante, vissuto in un momento in cui tutti i paesi del mondo stanno affrontando le conseguenze della pandemia del Covid-19: più che mai il momento per riflettere sul futuro e agire.
FAME E MALNUTRIZIONE: I DATI
Ancora oggi oltre 2 miliardi di persone non hanno accesso regolare a cibo salubre, nutriente e sufficiente, e si prevede che la domanda di cibo aumenterà, in quanto la popolazione globale dovrebbe raggiungere quasi 10 miliardi di persone entro il 2050.
Quasi 690 milioni di persone soffrono la fame, 10 milioni in più dal 2019. La pandemia del COVID-19 potrebbe far crescere questo numero di 83 o 132 milioni di persone, in base all'andamento della crescita economica.
L’impatto della malnutrizione in tutte le sue forme - sottoalimentazione, carenze di micronutrienti, sovrappeso e obesità - sull'economia globale è di circa 3.500 miliardi di dollari l'anno.
Oggi solo nove specie vegetali rappresentano il 66% della produzione agricola totale, nonostante esistano almeno 30.000 specie di piante commestibili. È invece necessario coltivare alimenti diversificati per nutrire i popoli e preservare il pianeta.
Il costante aumento della fame dal 2014, di pari passo con l'aumento dell’obesità di una parte delle popolazioni mondiali, indica chiaramente la necessità di accelerare e intensificare gli interventi per rafforzare i sistemi alimentari e tutelare i mezzi di sussistenza delle persone.
CIASCUNO HA UN RUOLO
Lo slogan della Giornata dell’alimentazione di quest’anno è stato “Coltivare, nutrire, preservare. Insieme”: il futuro dipende infatti dalle nostre azioni, a partire dalla rivalorizzazione degli eroi del cibo.
Gli eroi del cibo sono agricoltori, gli operai, gli autotrasportatori, i negozianti impegnati a rifornire di cibo milioni e milioni di persone. Ma accanto a loro, ciascuno di noi può fare qualcosa,
Quest’anno la Giornata Mondiale dell'Alimentazione invita ad azioni straordinarie, necessarie, da parte di tutti, perchè lungo la filiera alimentare tutti hanno un ruolo importante da svolgere per garantire la disponibilità di alimenti nutrienti. Anche i consumatori, che non si limitano solo a mangiare, ma hanno anche il potere di influenzare ciò che viene prodotto adottando scelte alimentari sane, il che a sua volta favorisce sistemi alimentari più sostenibili.
COSA FARE
Ciascuno di noi può fare qualcosa, scegliendo alimenti sani (che fanno bene alla salute, e prodotti diversificati, per favorire la produzione di alimenti diversi che fanno bene al nostro corpo, ma anche alla terra e all'ambiente, perché così si favorisce la biodiversità) e prodotti locali e di stagione.
Quando è possibile è sempre preferibile scegliere il cibo fresco coltivato nella propria regione, perché in questo modo si aiuta i piccoli agricoltori che hanno prodotto il cibo, l’economia locale e la diversità delle coltivazioni.
Da preferire sempre è il cibo di stagione, perché aiuta a ridurre le emissioni di carbonio, in quanto non deve essere importato e viaggiare molto prima di arrivare al mercato; inoltre, il cibo di stagione è più maturo, più buono e più nutriente.
Una nuova abitudine è anche quella della coltivazione di cibo in casa.
Infine, importantissimo, rispettare il cibo (ad esempio imparando a conservarlo meglio) e l’ambiente, e sprecare meno.
CONTRO GLI SPRECHI
Lo scorso 29 settembre la Fao ha celebrato anche la prima “Giornata internazionale di consapevolezza sulla perdita e lo spreco alimentare”, istituita per unire le forze a livello globale per ridurre le perdite e gli sprechi alimentari: ancora oggi, oltre un terzo del cibo prodotto va purtroppo sprecato, mentre una persona su nove non ha cibo. Si tratta di un’emergenza umanitaria che è anche ambientale, perché sprecare meno significa ridurre le emissioni di gas serra e ridurre lo sfruttamento delle risorse idriche e delle risorse del pianeta.
Come sappiamo gli sprechi avvengono lungo tutta la filiera alimentare (produzione, lavorazione, trasporto, distribuzione), ma una fetta importante riguarda anche i consumi casalinghi e la corretta conservazione dei cibi in casa.