DESIDERIO E CONFLITTO

A Rovereto torna Educa, il Festival dell’educazione

Il 18 e 19 aprile siamo tutti invitati a due giornate di eventi: perché l’educazione è responsabilità comune.

Dopo due anni di pausa torna ad aprile Educa, la manifestazione che mette al centro dell’attenzione collettiva l'educazione, con passione e responsabilità, con speranza nel futuro e consapevolezza della complessità.

Nonostante la crisi e il calo delle risorse pubbliche e dalle disponibilità dei diversi attori, la Provincia autonoma di Trento, l'Università degli Studi di Trento e il Comune di Rovereto hanno infatti rinnovato per altri cinque anni il Protocollo d'intesa che li impegna a realizzare Educa in collaborazione con il consorzio Con.Solida e il supporto di Cooperazione Trentina e del consorzio nazionale della cooperazione sociale CGM.

Il rinnovo dell'impegno nasce dalla convinzione che l'educazione sia strategica per la crescita umana, sociale e relazionale, ma sia anche leva per lo sviluppo economico e l'aumento della competitività del territorio. Viene così confermato l'obiettivo di un progetto culturale nato nel 2008 che aveva nel tempo registrato una crescente adesione da parte delle organizzazioni e dei cittadini: più di 200 gli enti che negli anni hanno contribuito al programma dell'evento e 20000 le presenze registrate nell'ultima edizione.

 

LE NOVITÀ DELLA VI EDIZIONE

Se è confermato l'intento culturale originario, non mancano però le novità nate dall'ascolto delle opinioni dei partecipanti alle varie edizioni e delle altre organizzazioni che hanno nel tempo contribuito alla manifestazione; novità finalizzate soprattutto a promuovere la partecipazione e che esplicheranno i loro effetti in particolare a partire dal prossimo anno. Innanzitutto cambia il periodo dell’evento che sarà aprile e non più l'ultimo fine settimana di settembre; questo per facilitare le scuole consentendo loro sia di programmare più agevolmente la partecipazione all'evento, sia di elaborare contributi da portare all'interno del festival. Partendo dall'idea che l'educazione è responsabilità di tutti, si continuerà, e in modo ancora più forte, a puntare sulla multidisciplinarietà degli ospiti e sulla pluralità dei linguaggi, valorizzando in particolare quelli artistici e culturali. Continuerà l'impegno delle organizzazioni promotrici a mantenere alte la qualità e l'intensità delle proposte, che saranno però contenute nella quantità: due giorni (il sabato e la domenica) con un numero minore di appuntamenti rispetto agli anni scorsi per evitare l'effetto disorientante o eccessivamente specialistico. La continuità nel cambiamento è simboleggiata dalla rivisitazione del logo, che mantiene i tratti del "gufo" simbolo di saggezza, inglobandoli in un cuore, componenti entrambe fondamentali dell'educazione.

 

LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE

Tra le novità anche la campagna di partecipazione e sensibilizzazione “L’educazione mi sta a cuore”. Lanciata da Educa attraverso il sito (www.educaonline.it) e i social network (Facebook e Twitter), la campagna culminerà il 18 aprile con un momento di testimonianza collettiva a Rovereto. Tutti invitati - da soli o insieme alla famiglia, agli amici, a scuola o al lavoro, o in qualsiasi altro gruppo anche virtuale della propria quotidianità - ad indossare, esporre, pubblicare un cuore (quello proposto dalla campagna stessa, ma anche ideato in modo creativo) per dire con entusiasmo che l'educazione riguarda tutti ed è passione per il futuro.

 

IL TEMA

"Desiderio e Conflitto" sono spinte che appartengono alla vita di ogni persona, elementi che muovono il mondo.  Ma qual è la direzione di questi movimenti? Le agende mediatiche e politiche sembrano mostrare il desiderio solo come vuota ricerca del nuovo o appagamento immediato di piccoli capricci, e il conflitto come mancanza di sintonia con se stessi, segno di chiusura all’altro e di uno sgretolamento della comunità.

Per il Comitato promotore di Educa (di cui fanno parte Remo Job, direttore del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell'Università di Trento, Giovanna Sirotti, assessore alla Cultura del Comune di Rovereto e Roberto Ceccato, responsabile del Servizio Infanzia e Istruzione del primo grado Provincia autonoma di Trento), la dialettica dei sentimenti e delle emozioni muove il mondo: "Sta a ciascuno di noi educare e educarci, perché la direzione di questo moto dia espressione piena alle nostre potenzialità e ai nostri talenti. Noi crediamo che sia possibile, in una prospettiva educativa, riconoscere e costruire nelle relazioni un desiderio come pulsione verso il futuro e verso l'altro; una chiave per comprendere e condividere; un veicolo per l’autonomia con valenza generativa. Mentre il conflitto può essere partenza per nuovi percorsi di ricerca e di maturazione, nuove forme di convivenza, nuovo sapere. Il desiderio prefigura scenari da raggiungere e richiede realismo e consapevolezza; il conflitto è momento di transizione e di sviluppo talvolta inevitabile, di cui si accetta la responsabilità in funzione del proprio ruolo, verso nuovi equilibri. La relazione educativa (nella famiglia, nella scuola, nelle associazioni, nei gruppi piccoli e grandi) si nutre di desiderio e lo genera, affronta i conflitti e ricerca soluzioni realistiche e raggiungibili, che a loro volta generano desiderio".

 

ALCUNE ANTICIPAZIONI

"Desiderio e Conflitto" sono elementi che attraverseranno tutti gli appuntamenti di Educa dove si proverà a riflettere su alcune possibili declinazioni.

Si parlerà ad esempio di maternità e paternità come esperienze della vita generate e alimentate dal desiderio, ma anche attraversate dal conflitto; dei maestri "di scuola e di vita" che sono tali proprio quando sanno instillare desiderio e dare strumenti per rendere il conflitto generativo; della scuola come un luogo da rendere "desiderato" per chi lo abita quotidianamente; del ruolo di religione e scienza nell'incontro tra culture, della responsabilità di chi narra i conflitti e le guerre; della possibilità e degli strumenti per litigare bene, del lavoro, come dimensione per soddisfare le proprie aspirazioni ma anche come terreno di possibili crisi e conflitti sociali e generazionali.

 

GLI OSPITI

Nella convinzione che l’educazione non sia proprietà di nessuno, ma responsabilità di tutti, Educa ha sempre coinvolto non solo gli esperti del "settore" (pedagogisti, accademici e ricercatori), ma anche uomini e donne dell’economia, dello spettacolo e della cultura e delle istituzioni.

Tra gli ospiti che parteciperanno a questa VI edizione: il teologo Vito Mancuso che ha recentemente pubblicato "Io amo. Piccola filosofia dell'amore"; il filosofo della scienza, matematico ed epistemologo Giulio Giorello; i pedagogisti Gustavo Pietropolli Charmet, Piergiorgio Reggio (autore tra l'altro di "Lo schiaffo di don Milani. Il mito educativo di Barbiana") e Daniele Novara fondatore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti, istituto orientato alla formazione e ai processi di apprendimento nelle situazioni di conflittualità; Ivo Lizzola professore di Pedagogia sociale e della marginalità all'Università di Bergamo, autore di "La paternità oggi. Tra fragilità e testimonianza"; il filosofo don Marcello Farina che ha appena pubblicato "Da tutti si può imparare. Maestre e maestri della mia vita"; la giornalista e scrittrice Cristina De Stefano che ha curato la prima biografia autorizzata di Oriana Fallaci; l'illustratrice e scrittrice Arianna Papini, il giornalista Riccardo Bonacina direttore di Vita nonprofit; l'esperto di politiche educative e sociali Marco Rossi Doria e molti altri ancora.

 

GLI SPETTACOLI

Un'altra caratteristica fondante di Educa è stata sempre quella di usare linguaggi diversificati: quindi non solo quelli tipici della divulgazione scientifica, ma anche quelli dell'arte. Anche in questa edizione non mancheranno perciò mostre, incontri con gli autori e illustratori, letture e spettacoli. Tra questi, "Verso la luna", una produzione dedicata ai bambini dai 6 ai 10 anni del Teatro Telaio di Brescia: due topolini vedono la luna, si accorgono di quanto è bella e decidono di andarla a trovare: "perché la luna è lontana ma, se ci credi davvero, può anche finire che ci balli sopra per un po’".

Sabato sera sarà in scena invece l'autore, attore e regista teatrale Marco Baliani con Tracce, una rappresentazione ispirata all’omonima raccolta di aforismi e parabole di Ernst Bloch e il cui filo conduttore è rappresentato da quattro parole: "Stupore", "Incantamento", "Infanzia" e "Racconto". Domenica pomeriggio sarà invece la volta di "Un giorno da pecora live show!" di e con Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro, musiche e canzoni eseguite dal vivo da Rachele Brancatisano e Alessandra Machella regia immagini e video di Andrea Corbo. La trasmissione culto di Radio2 che sta girando l'Italia con uno spettacolo dal vivo porterà a Educa il format che ha cambiato la storia della radio; i due conduttori sottoporranno quelle che loro definiscono "inutili domande" a diversi ospiti che rimarranno fino all'ultimo momento segreti; mostreranno i filmati più scioccanti della storia della trasmissione, e sottoporranno i malcapitati ospiti ad alcune prove che testeranno la loro pazienza.

Sarà l'arte a parlare di guerra grazie alla mostra "Confini e conflitti. Border and Battles" allestita presso Palazzo Alberti Poja che in occasione di Educa proporrà visite guidate e laboratori per bambini e adulti appositamente pensati per il festival.

INFO: www.educaonline.it

 

La campagna di partecipazione e sensibilizzazione 

Appuntamento il 18 aprile

Educa ha lanciato, attraverso il sito www.educaonline.it e i social network Facebook e Twitter, la campagna di partecipazione e sensibilizzazione “L’educazione mi sta a cuore”, che invita tutti ad indossare, esporre, pubblicare un cuore (quello della campagna stessa, oppure ideato in modo creativo) per dire con entusiasmo che l'educazione riguarda tutti ed è passione per il futuro. La campagna culminerà il 18 aprile con una testimonianza collettiva a Rovereto.