Milano, Expo 2015

SOCIAL FOOD Il Padiglione del cibo del futuro visto da Coop

La tecnologia al servizio dell’uomo, con tanta informazione e interattività per un rapporto più consapevole e trasparente con ciò che mangiamo. A Milano, Coop ha presentato il suo Future Food District.

“Un supermercato sociale – lo ha più volte definito Marco Pedroni , presidente di Coop Italia – riempito dei nostri valori, non una macchina funzionale pensata principalmente per vendere com’è oggi. Più simile, piuttosto, a un mercato medievale recuperato e rivisitato in un futuro come piacerebbe a noi che fosse: equo, solidale, una sorta di piazza libera e aperta. Un mix tra storia, tradizione e futuro".

Togliendo la "e" finale alla parola "sociale", ecco crearsi un’altra sintesi estrema, ma efficace. Il prototipo del Supermercato del Futuro ambientato nel 2050 – che vedremo a Expo Milano 2015 – diventa infatti "social", cioè condiviso, interattivo, “un luogo di scambio aperto a tutti. Immaginate una specie di AirBNB dei prodotti (cioè, in questo caso, un mercato dove chi ne ha disponibilità offre degli spazi per vendere), trasposizione delle dinamiche 'peer-to-peer', o 'alla pari', emerse negli anni nel mondo della rete”. Il pensiero è un "tag" abbastanza riconoscibile di Carlo Ratti , il giovane architetto e ingegnere direttore del Mit Senseable City Laboratory di Boston, che con il suo studio ha operato la fusione tra i contenuti e i valori di Coop e un mondo, appunto, fatto di idee, design e nuove tecnologie applicate al servizio dell'uomo.

Il guru delle "smart cities" (città intelligenti, digitali e inclusive) è partito, per il suo lavoro – in questi due anni "nei quali ci siamo confrontati correggendosi in corsa" – da uno spunto iniziale del 2013 (il supermercato organizzato per filiere) fornito da un gruppo di giovani cooperatori vincitori di un contest di Scuola Coop. Assieme agli esperti Coop, Ratti ha quindi sviluppato "una tecnologia che non c'era, per raccontare i prodotti in un modo diverso, incontrarsi e condividere le esperienze reciproche". Il risultato è in dirittura di arrivo e sarà, dicono tutti, sorprendente. Il padiglione del Distretto del cibo è stato uno dei primi ad essere completato perché fa parte delle infrastrutture realizzate da Expo e i contenuti ora sono già visibili. Nel supermarket, ad esempio, le vie delle filiere comunicano a colpo d'occhio informazioni sul processo di lavorazione dei prodotti. E le etichette "aumentate" pensate da Carlo Ratti Associati sono "intelligenti", sì, ma non troppo, in modo che il consumatore non si smarrisca nel mare delle informazioni. "La nostra è una sperimentazione vera, non un laboratorio – sottolinea Ratti – e tanto meno un futile esercizio di previsione del futuro che sarebbe destinato come tanti altri, basta guardarsi indietro, quasi sempre a fallire".

 

COOP & INNOVAZIONE

Con una superficie di 2.500 metri quadri, il Supermercato del Futuro in cui innovazione e cooperazione viaggiano insieme, sarà il fulcro del Future Food District, il Padiglione del Cibo del Futuro: 6.500 metri quadri complessivi nel cuore del sito espositivo meneghino, in zona Cascina Merlata (incrocio meridionale tra cardo e decumano), che aprirà i battenti il 1° maggio e li chiuderà il 31 ottobre. Per inciso, sarà "una delle aree più attrattive per i visitatori e per i media", assicura l'amministratore delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala, che ha seguito il percorso tappa dopo tappa rimanendo sorpreso anche lui, confida, "dalla capacità di Coop di modificare e adattare il suo progetto in corsa". Il padiglione è stato ufficialmente presentato nel centro di Milano da Coop che è, lo ricordiamo,

Distribution Premium Partner della Esposizione Universale nonché l'unica catena della grande distribuzione italiana che ha creduto e investito (per un valore reale intorno ai 15 milioni di euro, puntualizza Pedroni) in questa vetrina di idee e del made in Italy lungo la catena del cibo, "trovandovi perfetta adesione con la storia e i valori di Coop: dalla trasparenza alla genuinità del cibo al suo consumo consapevole".

A riprova della visione internazionale e del ruolo che il movimento cooperativo si è assunto nel declinare il tema "Nutrire il pianeta, Energia per la vita", in giugno sarà organizzato un grande meeting con i vertici delle organizzazioni cooperative di consumo europee e di oltreoceano. Lo ha annunciato Enrico Migliavacca, vicepresidente vicario di Ancc/Coop.

L’area tematica aprirà dunque scenari inediti sul futuro della distribuzione e del consumo, sarà uno spazio di condivisione dove sperimentare innovative modalità di acquisto e scoprire nuovi cibi e nuove tecnologie produttive. Ma sarà anche una fucina di idee e una piazza disponibile per incontri e confronti tra chi ha a cuore le sorti di un pianeta sovrappopolato, sovraccarico di energia accumulata e deprivato di risorse.

 

L'ESPERIENZA DI VISITA

Già dal corridoio d'ingresso del format di vendita, che fornirà preziose informazioni e proiezioni sulle reazioni di acquisto dei consumatori, prenderemo coscienza di essere in un supermercato Coop: una parete identitaria illustrerà il concetto chiave della proprietà condivisa riassumendo la storia delle coop di consumo. Passato questo "surrogato" di magazzino a riassortimento automatico veloce (doveva essere sotterraneo, ma sotto Expo non è stato possibile scavare), una scala mobile ci condurrà in alto da dove si aprirà una vista degradante sulla Food valley, la vallata dei prodotti: saranno loro, disposti su gradoni e organizzati in cinque filiere produttive (latte e derivati; tè, caffè e cacao; cereali e birra; carne e pesce; ortofrutta e vino), i principali protagonisti del Supermercato del Futuro in cui opereranno 40 dipendenti di Coop Lombardia. Prima di arrivare al piano superiore, su un mezzanino, incontreremo un presidio di soci Coop e avremo altre info sul movimento cooperativo. Un altro incontro ravvicinato avverrà tra le corsie con YuMi (abbreviazione di "You and me"), un robot con braccia, vista e tatto capace di interagire con i clienti.

L'assortimento sarà composto da 1.500 prodotti realizzati in stabilimenti italiani (una novantina i fornitori coinvolti). "Semplicemente sfiorandoli – spiega Carlo Ratti – potremo interrogarli e ottenere tutte le informazioni che cambieranno la nostra esperienza di visita". Una esperienza che sarà anche di acquisto, piacevole e coinvolgente, della durata media prevista di 16-18 minuti, con 650-700 compresenze giornaliere previste nel punto vendita. "Il flusso di visitatori che ci attendiamo toccherà punte di 30 mila persone al giorno", stima Alessandro Mazzoli, direttore commerciale di Coop Italia.

 

450 SCHERMI!

Ci saranno 450 schermi a fornire indicazioni al consumatore in due lingue (italiano e inglese) raccontando la storia, le peculiarità, i contenuti valoriali del prodotto, con tanto di correlati nella logica dei moderni "social". "Sopra i tavoli inclinati, più bassi degli scaffali di oggi – spiega Gabriele Tubertini, direttore Sistemi e Organizzazione di Coop Italia, nonché coordinatore operativo di Coop per Expo – abbiamo messo dei sensori di movimento simili a quelli di un Kinetic, il gioco per ragazzi. I sensori intercettano il consumatore davanti a ogni modulo che è fatto di 4 prodotti. Basterà un movimento del braccio, e sullo schermo compariranno le informazioni, anche quelle poco accessibili che non si trovano in un’etichetta tradizionale". Una interazione tattile e dunque meno futuribile, invece, è prevista lungo le pareti dove ci saranno schermi touchscreen più grandi, intorno ai 20 pollici.

A conclusione della nostra visita ci sarà una grande DataViz, una parete video di 17 x 5 metri posta al di sopra della barriera casse. Rappresenterà in tempo reale i dati relativi al punto vendita, come il numero dei visitatori, con quali prodotti interagiscono maggiormente, la top ten dei più venduti, ecc. Infine ci sarà uno spazio libreria dedicato ai temi di Expo a cura di Librerie.coop e Bookrepublic, catena specializzata in ebook.

LA "EXHIBITION AREA"

Un viaggio nel futuro, tra insetti e fattorie del mare. Qui sono attese 350 scolaresche. Ecco come prenotarsi

250 metri quadri "modulari" in cui le suggestioni di un futuro ancora lontano cercheranno di accrescere la consapevolezza del presente. Questo sarà la "Exhibition Area", una presentazione di diversi scenari ai quali si collega l'Aula del Futuro in cui saranno ospitate le classi coinvolte da Coop in percorsi educativi e interattivi. Ci sarà un laboratorio di nuova generazione, una specie di astronave con schermo panoramico per proiettarsi nei controlli di un domani ancora lontano sulla sicurezza alimentare. Un altro scenario incrocia il tema della scarsità di cibo in un mondo con 9 miliardi di bocche da sfamare. Per produrne a sufficienza, quando la terra non basta, possiamo immaginare, senza bisogno di cambiare pianeta, delle "fattorie del mare", strutture galleggianti in grado di produrre acqua potabile e alimenti. Due gli esempi proposti a Expo: uno nasce dal Centro di ricerca sulla sostenibilità ambientale Mahre Center dell'Università di Milano Bicocca, basato sulla tecnologia "floating system" (coltivazione idroponica di piante su supporto flottante); il secondo è una serra galleggiante, denominata Jellyfish Barge, un progetto già sperimentato in un canale tra Pisa e Livorno dall'Università di Firenze. La Jellyfish Barge riproduce il principio della dissalazione solare generando 150 litri di acqua dolce pulita al giorno.

Cibo povero e packaging

Non mancheranno nella Exhibition Area le incursioni nel cibo sostenibile del futuro. Un apporto ricco e a basso costo di proteine, fibre, acidi grassi e oligoelementi potrà arrivare da animali a sangue freddo quali larve, vermi e altri insetti (1.900 le specie commestibili di cui già oggi si cibano 2 miliardi di persone al mondo), attraverso allevamenti facilmente realizzabili anche nei paesi più poveri. Sul tema vedremo un importante contributo della Società Umanitaria , storica fondazione milanese già presente a Expo 1906. Completeranno il percorso di visita i packaging sostenibili di Bio-on, poliesteri biodegradabili anche in acqua, ottenuti da scarti e sottoprodotti senza sottrarre prezioso terreno coltivabile a scopi alimentari.

I biglietti scuola

Nella partnership Coop/Expo è compresa la richiesta fatta a Coop di distribuire attraverso la sua rete di vendita e il sito www.e-coop.it, un milione di biglietti d'ingresso alla manifestazione. I circa 8 milioni di soci Coop possono usufruire dei biglietti speciali ridotti del 30% e di uno speciale biglietto rivolto a gruppi scolastici di almeno 15 studenti (di entrambi abbiamo parlato diffusamente nei precedenti numeri),  acquistabili online. Il biglietto per scolaresche è venduto a soli 16 euro incluso un pranzo leggere che prevede tre opzioni di pasto: standard (panino, frutta, succo e acqua), vegetariano (cous cous, insalata greca e variante mediterranea per primo piatto) e senza glutine (nel piatto principale un formaggio fresco spalmabile con fermenti probiotici e minigrissini senza glutine). L'acquisto del biglietto scuola avviene direttamente dal sito www.e.coop.it scaricando un file di prenotazione che va compilato e rinviato. A disposizione delle scuole anche un numero telefonico (051.596575) e un indirizzo email (ticketingscuole. expo@coopitalia.coop.it). Le classi in visita ad Expo potranno partecipare gratuitamente ai laboratori didattici nell'innovativa Aula del Futuro, collocata all'interno della Exhibition Area, che consente la didattica digitale e interattiva. Anche in questo caso occorre prenotarsi attraverso il sito www.progettieducativicoop.it, sezione "Coop in Expo", dove è scaricabile l'estratto delle attività proposte e la scheda di prenotazione che va rinviata all'indirizzo auladelfuturo@coopexpo2015.it.

Per ulteriori informazioni, tel. 02.66101754 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13,30

Cosa ci offre la piazza

Orti verticali e colture di micro-alghe

La piazza, in mezzo al supermercato e alla Exhibition Area , è uno spazio di condivisione nel quale sperimentare nuove possibilità per l'agricoltura urbana e la produzione di cibo ed energia. Vedremo installazioni molto particolari: ad esempio una "Vertical Farm", orti verticali su un progetto dell’Enea, due pareti vetrate alte 4 metri e una coltura idroponica su più livelli che nei sei mesi di Expo produrrà diversi tipi di ortaggi. Il Canopy di alghe, soluzione di acqua e microalghe, darà invece biomassa con applicazioni in campo agroindustriale (ad esempio il biodisel).

Ci saranno inoltre aiuole coltivate con erbe aromatiche utilizzabili anche come tavoli presso cui riposare o mangiare; chioschi in cui si preparano e vendono cibi e bevande; e un apparato di refrigerazione innovativo, chiamato Cloud Cast, che si attiva automaticamente al passaggio dei visitatori, convogliando nuvole di vapore su di essi grazie a un sistema di valvole e sensori. Nella piazza sarà presente anche un VerticalPlotter, un dispositivo che riporta in tempo reale, scrivendoli sulla facciata del padiglione, i dati relativi agli acquisti e all'affluenza all'interno del supermercato. RadioCoop farà da amplificatore di tutto ciò che succederà nel Distretto del cibo del futuro trasmettendolo nei negozi Coop. (www.consumatori.e-coop.it)