Il movimento cooperativo

In ogni luogo del mondo, per lo meno negli ultimi due secoli di storia dell’economia, si è assistito al sorgere di imprese identificate per la forma di proprietà collettiva che le caratterizza: le cooperative.

Questo fenomeno, con diversi gradi di densità e consistenza a seconda delle zone e dei momenti storici, ha permesso di ravvisare un legame tra la propagazione del capitalismo e la diffusione cooperativa. Ovunque, il sorgere del capitalismo è stato accompagnato dall’apparire nei mercati e quindi nelle società di imprese diverse da quelle intese come tradizionali (o addirittura come le uniche possibili), testimoniando la possibile coesistenza di diversi sistemi economici. Con il proprio sviluppo, la cooperazione dimostrava anche la possibilità che l’agire economico dei soggetti collettivi potesse avvenire nei mercati con la continua riproduzione e diffusione di principi e di valori alternativi allo scopo del puro profitto che muoveva le imprese  capitalistiche.

In Trentino

Il radicamento esteso sul territorio e la presenza in quasi tutti i settori economici di attività, con punte di eccellenza a livello nazionale, fanno del Trentino un vero e proprio “distretto cooperativo” come poche altre esperienze nel mondo. La cooperazione trentina rappresenta un sistema di cooperative, attive in ambiti economici diversificati e radicate sull’intero territorio provinciale.

In Italia

Una grossa spinta alla realizzazione cooperativa in Italia provenne da Luigi Luzzati, Ugo Rabbeno e Francesco Viganò che non si limitarono a divulgare quanto fatto all’estero, ma diedero un’impronta all’esperienza cooperativa italiana. La prima esperienza cooperativa si ebbe nel regno di Sardegna nel 1854, quando a Torino una società di mutuo soccorso, l’ “Associazione generale degli operai della città”, dette vita a una cooperativa di consumo. Da allora lo sviluppo cooperativo non fu lineare, né incontrastato, ma si presentò secondo una pluralità di matrici cooperative espressione dei diversi comparti.

Nel mondo

I primi sporadici esperimenti riguardanti la costituzione di imprese collettive avvenivano già nella metà del diciottesimo secolo: mentre in Francia intorno al 1750 si costituivano le prime imprese di produttori caseari, negli Stati Uniti Benjamin Franklin figurava tra i primi sperimentatori di società assicuratrici simili a cooperative. Nei primi decenni dell’Ottocento apparivano sodalizi di produzione o agricoli anche in Italia e Lussemburgo, ma era l’Inghilterra l’avanguardia di queste manifestazioni, definita perciò “culla” del fenomeno cooperativo.