COS’È LA COOPERAZIONE TRA CONSUMATORI

COS’È LA COOPERAZIONE TRA CONSUMATORI. ESSERE COOPERATIVA, VALORIZZARE LE DIFFERENZE

Finalizzata all’interesse dei consumatori e al benessere della comunità, la cooperazione tra consumatori deve sempre più distinguersi per una nuova capacità di ascolto e valorizzazione dei diversi punti di vista

Nel numero di febbraio della nostra rivista abbiamo avviato una riflessione su cosa significa oggi essere “cooperazione tra consumatori”. Abbiamo iniziato a farlo parlando delle caratteristiche dei prodotti a marchio Coop, perché sono uno degli aspetti che in maniera più immediata distingue i negozi Famiglia Cooperativa, Coop Trentino e Superstore.

I prodotti Coop infatti si trovano soltanto nei negozi della cooperazione tra consumatori (Famiglie Cooperative-Sait) e rispondono a valori quali l’etica, il rispetto dell’ambiente, la trasparenza, la sicurezza, la bontà e la convenienza. Valori in cui la cooperazione tra consumatori si riconosce, poichè è nata per lavorare a vantaggio dei consumatori e della comunità e per investire i guadagni della cooperativa nei servizi per i soci, per il territorio, per le generazioni future, per essere un luogo di incontro e integrazione; per essere una cooperativa di persone con chiari scopi di mutualità e di solidarietà, di equità e di benessere, con una presenza radicata sul territorio.

Col passare degli anni, la percezione di ciò che distingue la cooperazione tra consumatori da altre forme di cooperazione di consumo (come la cooperazione tra commercianti) è andata appannandosi, la capacità di ascoltarsi e confrontarsi si è impoverita. Così è capitato che alcune Famiglie Cooperative abbiano scelto di staccarsi da Sait per aderire al consorzio dei dettaglianti/commercianti, come se questo non facesse una differenza più che significativa per i soci e i consumatori e non incidesse sul resto del sistema (Famiglie Cooperative e Sait).

Le differenze tra cooperazione tra consumatori e cooperazione tra dettagliati/commercianti restano sostanziali e devono essere conosciute meglio dai circa 100mila soci di Famiglie Cooperative trentine e non solo. 

Sono infatti i soci-consumatori ad amministrare la Famiglia Cooperativa, a rendere il suo ruolo efficace nella comunità e sul territorio, a contribuire a mantenere sano un sistema, quello costituito dalla Famiglie Cooperative e dal loro consorzio Sait, che rappresenta un caso unico a livello nazionale e un patrimonio della comunità. 

Altrove, le singole cooperative di consumo, senza fare sistema, senza creare un loro consorzio, non sono sopravvissute, contribuendo allo spopolamento e al degrado di tanti territori periferici. 

In queste pagine, il contributo di Renato Dalpalù, presidente Sait, prende in esame proprio il ruolo e le responsabilità degli amministratori di una Famiglia Cooperativa nel tutelare gli interessi dei propri soci consumatori, e allo stesso tempo gli interessi delle altre Famiglie Cooperative – con le quali per l’appunto si coopera e si condividono interessi –, e quelli del consorzio Sait, che di nuovo sono interessi delle Famiglie Cooperative, in quanto il Sait è il consorzio delle Famiglie Cooperative. 

La prospettiva dell’analisi è quella della cooperazione tra consumatori che, diversamente dalla cooperazione tra commercianti/dettaglianti, non deve accumulare utili a vantaggio di qualcuno, ma ha come scopo l’interesse del socio consumatore cittadino, il benessere di tutta la comunità, la tutela di un patrimonio per le generazioni future.