Il momento della nanna

C’è un mostro sotto il letto!

Riti della buonanotte per sconfiggere incubi e paure notturne.

Il sonno di un bambino è una realtà sfaccettata: richiede comprensione, ascolto, capacità di osservazione. Senza cedere alle esagerazioni

Ciascuno di noi alla parola “nanna” associa un ricordo, un’immagine o un suono che lo riporta alla sua esperienza di bambino, è una parola evocativa e tranquillizzante. La ninna nanna ci porta all’idea di rito, di luogo sicuro, fatto di carezze, storie o canti a bassa voce; da grandi poi si tende a rimuovere che forse anche noi da piccoli qualche grana l’abbiamo piantata ai nostri genitori, anche sulla questione sonno. A sentire oggi i racconti dei neogenitori insonni, e a guardarli in viso, è chiaro che avere dei figli riserva, oltre a grandi gioie, anche lunghe e frustranti notti in bianco; passino pure i primi sei mesi, quando i neonati sono totalmente dipendenti dalla vita materna, ma da lì in poi inizia spesso una serie di difficoltà del sonno che porta i genitori a sentirsi in balia dei loro pargoli per anni; scatta il bisogno di strategie e soluzioni per recuperare un ritmo nel sonno indispensabile a grandi e piccoli.

Il sonno di un bambino è una realtà sfaccettata che richiede comprensione, ascolto, capacità di osservare, senza cedere alle esagerazioni.

Tra gli scaffali si trovano decine di testi che offrono indicazioni più o meno estreme, o soluzioni per assumere il controllo della situazione, come fosse una lotta. Prima di metterci alla ricerca del consiglio giusto è bene tener presente che soluzioni uniche non ce ne sono e che il genitore è il miglior esperto per il proprio figlio. Partendo dal presupposto dell’amore e non da quello dell’esasperazione, sbirciamo tra alcuni di questi libri.

Che la difficoltà aguzzi l’ingegno lo dimostrano i racconti dei genitori messisi nei panni di narratori grazie al progetto “Save the parents”, di una scuola di scrittura creativa (la Holden di Torino) che li ha visti raccontare le situazioni più assurde in cui un genitore si può trovare coinvolto: scuola, sport, domande impossibili e notti insonni: Adesso però dormi, per l’amor del cielo!34 metodi non ordinari inventati da genitori in debito di sonno (Feltrinelli, 2012); non tutte le storie sono da prendere a esempio, ma possono essere lette come incoraggiamenti per sperimentare strade nuove. E sicuramente sono ottime per sdrammatizzare e sentirsi parte di una comunità molto vasta.

Più pedagogici sono i manuali che analizzano in modo più scientifico le fasi del sonno, i problemi e le vie per risolverli: rifiuto della nanna, enuresi, insonnia, incubi, capricci, sonnambulismo; alcuni di questi manuali, è il caso del più famoso Fate la nanna di E.Estivill e S. de Béjar (Mandragora, 1999), hanno suscitato polemiche e prese di posizione, tra sostenitori e perplessi, che hanno adottato una personale via rispetto a certi consigli un po’ estremi proposti da Estivill, se non addirittura veri e propri oppositori. Tra questi emerge il pensiero di una pedagogista italiana di una certa rilevanza, Grazia Honegger Fresco, allieva di Maria Montessori, che nel libro Facciamo la nanna (Il leone verde, 2006) sostiene l’importanza di guardare a ciascun bambino come a una persona, opponendosi al principio dei metodi imposti, del premio e del castigo per ottenere ascolto (causa di un braccio di ferro continuo e distruttivo tra adulto e bambino) e dell’omologazione dei metodi di cura, affermando che l’amore della madre e del padre si evidenzia nella lettura affettuosa e obiettiva delle richieste mute del figlio. Un altro libro con molti spunti attivi è Non voglio andare a dormire! Aiutare i bambini con i rituali, storie e proposte di rilassamento di S. Friedrich e V. Friebel (Erickson, 2012): pur dedicando una prima parte alla difficoltà legate al sonno, propone anche giochi, rime e storie per rilassarsi prima di dormire.

Leggere una storia è un rito che fa passare la paura e rende più lieve il passaggio dal giorno alla notte, concludere la giornata insieme in modo positivo è importante. La paura del buio fa da sfondo ad ogni genere di avventura nei racconti per bambini: quante volte da piccoli abbiamo controllato se c’era un mostro sotto il letto? Anche Pietro, il protagonista de Il mostro del sonno di Maria Vago, illustrato da A.L. Cantone (Arka, 2013) sdraiato sul letto aspetta che arrivi il sonno, quando invece arriva il Mostro, che aspetta che Pietro si addormenti per entrare nei suoi sogni; il Mostro decide allora di raccontargli una storia per farlo addormentare, ma conosce solo storie di mostri paurosi e Pietro dovrà trovare una soluzione creativa per liberarsi di lui.

Infine ai bambini che vorrebbero sempre infilarsi sul lettone potrete leggere Il grande libro dei pisolini di Giovanna Zoboli, illustrato da S. Mulazzani (Topipittori, 2013), un albo illustrato e una ninna nanna tenera e divertente che invita chi l’ascolta (e la guarda) ad addormentarsi beatamente: dalle immagini arriva un universo sognante e fantastico, fatto di letti su misura per animali coricati l’uno vicino all’altro, oltre le barriere della rivalità: il leone a un passo dai pulcini, un gatto vicino al pesce, due rane sulla pancia del coccodrillo, la tigre vicino alla zebra.

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