I cosmetici, questi sconosciuti

Una (delicata) questione di pelle

08/08/2014 - di

pubblicato su Cooperazione tra consumatori - Luglio 2014

Basta una confezione verde per essere sicuri che il nostro shampoo sia naturale? Per orientarsi nel mondo dei cosmetici è necessario leggere la lista degli ingredienti e controllare le certificazioni.

Nonostante la crisi economica, il mercato globale della cosmesi “naturale" registra una forte crescita, a fronte di un calo della cosmesi tradizionale. In Europa il consumatore è attirato dalla cosmesi naturale in particolare per questioni etiche, di rispetto dell'ambiente e della salute. Ma i cosmetici di uso quotidiano troppo spesso contengono ingredienti potenzialmente non dermo-compatibili: occlusivi, allergenici, sensibilizzanti e aggressivi per la pelle. Le sostanze che ci spalmiamo addosso, spesso di origine petrolifera, sono inquinanti fin dalla fase di produzione, per non parlare di quando finiscono nei nostri scarichi o devono essere smaltite con i rifiuti.

Da anni il mercato cosmetico vede un continuo incremento della richiesta di prodotti cosiddetti “naturali" o “biologici"; tante marche e prodotti si sono “convertiti" al naturale, dichiarando che queste erano specifiche qualità del loro cosmetico; in realtà il mercato confonde apertamente il concetto di “naturale" con il concetto di “green", quindi ecologico, sensibile alle problematiche dell'ambiente. D'altra parte non esiste una normativa armonizzata e chiara che definisca cosa è “naturale" nella cosmesi, e così è diventato normale che si autodefiniscano “naturali" dei cosmetici che non contengono parabeni o petrolati, o che presentano uno o più estratti di origine vegetale.

Naturale o Biologico?

Come si può quindi capire se un cosmetico è veramente naturale? e se naturale e biologico non sono sinonimi, come si riconosce la differenza?
La confusione è generata soprattutto dalla mancanza di unanimità della terminologia usata e dall'assenza di un quadro legislativo in grado di definire in maniera unitaria una grande varietà di prodotti. Per comodità, e per fare un po' di chiarezza, semplificando al massimo diremo che:

  • un cosmetico naturale non contiene ingredienti di derivazione petrolchimica, ma solamente di derivazione vegetale;
  • un cosmetico biologico, invece, è un cosmetico naturale che contiene derivati vegetali provenienti da piante coltivate biologicamente (escludendo l'utilizzo di pesticidi, prodotti di sintesi, di Ogm, ecc…).

Le certificazioni

L'unico modo per identificare i componenti di un cosmetico è quello di leggere le etichette che riportano l'INCI, ovvero la lista degli ingredienti presenti su ogni prodotto, che può risultare di difficile lettura per i non addetti ai lavori, ed è a questo punto che vengono in soccorso le certificazioni.

Purtroppo in ambito cosmetico, diversamente dall'agricoltura, non esiste ancora una normativa unica, né a livello nazionale né a livello europeo, riguardo la definizione di un cosmetico come "naturale" o “biologico", quindi possono definirsi biologici anche cosmetici che contengono solo lo 0,01% di ingredienti bio.

Negli ultimi quindici anni è sviluppato quindi, a garanzia del consumatore, un mondo frammentato e autoreferenziale di certificazioni private; i più importanti enti certificatori nazionali hanno lavorato lungamente per la presentazione di uno standard europeo che fosse definitivo.

I risultati di questo impegno si sono concretizzati in 2 grandi certificazioni europee: Cosmos, creato da ICEA (ente di certificazione italiano) e Ecocert (francese ed uno dei più grandi enti di certificazione europei), insieme a BDIH (Germania), Cosmebio (Francia) e Soil Association (Gran Bretagna), e NaTrue, voluto da CCPB (ente di certificazione italiano che certifica la cosmesi con il marchio Cosmetici Biologici), Bio.Inspecta (Svizzera), EcoControl (Germania) ed altri.

Cosmos, attraverso formule matematiche per calcolare la percentuale di materiale vegetale biologico contenuta nei singoli estratti e nel prodotto finito, distingue 2 tipi di cosmetico certificabili:

  • Cosmetico Biologico: almeno il 95% degli ingredienti agricoli ottenibili con semplici metodologie fisiche di estrazione, e almeno il 20% sul totale del prodotto finito, considerando anche l'acqua;
  • Cosmetico Naturale: massimo del 2% di materie prime di sintesi nel prodotto finito.

NaTrue prevede 3 tipologie di cosmetico certificabile:

  • 1 stella, Cosmetici Naturali: deve rispettare i limiti del contenuto minimo di sostanze naturali e del contenuto massimo di sostanze natural-simili;
  • 2 stelle, Cosmetici Naturali con complementi biologici: livelli più alti di sostanze naturali non trasformate, delle quali il 70% deve provenire da agricoltura biologica o raccolta spontanea certificata;
  • 3 stelle, Cosmetici Biologici: aumentano le percentuali d'ingredienti naturali non trasformati, delle quali il 95% deve essere biologico.

Leggere le etichette

Dal 1997 in Europa è obbligatorio che ogni cosmetico immesso sul mercato riporti in etichetta la lista degli ingredienti in ordine decrescente (fino al 1%, al di sotto liberamente): questa descrizione deve essere stilata utilizzando i nomi INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients). Di norma le sostanze che hanno subito un intervento chimico sono indicate con un nome inglese, mentre i derivati vegetali ottenuti soltanto con mezzi fisici sono contraddistinti dal nome botanico latino della pianta originaria.

La pelle è l'organo con maggiore estensione del nostro corpo, raggiunge nell'adulto i 2 metri quadrati di superficie complessiva: non è una semplice e inerte barriera contenitiva e di protezione, ma un ecosistema “vivo" in cui tutti gli equilibri tra le secrezioni naturali, i batteri e gli altri microrganismi “residenti" devono essere mantenuti e rispettati.

In generale, ogni prodotto cosmetico o per la detergenza della persona pensato per essere rispettoso dell'ambiente e della pelle non dovrebbe contenere:

  • ingredienti derivati dal petrolio come Paraffinum Liquidum, PEG e PPG, Mineral Oil, Petrolatum, non eco-compatibili, inquinanti ed occlusivi dei pori della pelle, spesso presenti anche nei prodotti destinati ai bambini e nelle creme idratanti per il viso e per il corpo per il loro basso costo. Attenzione alla posizione in etichetta: più in alto si trovano tra gli ingredienti, maggiore è la loro presenza in percentuale;
  • ingredienti altamente allergizzanti o considerati potenziali cessori di formaldeide, come: Triclosan e Imidazolidinyl urea, DMDM Hydantoin, Methylisothiazolinone e Methylchloroisothiazolinone, utilizzati come conservanti;
  • ingredienti altamente inquinanti come EDTA, MEA, TEA, MIPA;
  • siliconi, tutte quelle sostanze che finiscono in -thicone oppure -siloxane: presenti in molti cosmetici e prodotti per capelli, non dermocompatibili e non biodegradabili, capaci di creare una pellicola sulla pelle e sui capelli, per renderli apparentemente sani, ma per nulla nutriti;
  • tensioattivi derivati dalla raffinazione del petrolio, come Sodium laureth sulfate, Sodium lauryl sulfate, Ammoniun lauryl sulfate e altri, irritanti e troppo aggressivi.

La certificazione è dunque un supporto fondamentale di garanzia, trasparenza e rispetto dei consumatori, ma è anche importante leggere le etichette con gli ingredienti e, laddove non siano chiari alcuni termini o sigle, attuare una piccola ricerca personale: su internet si trovano molti strumenti utili per la lettura dell'INCI, come il Bio-dizionario, forum tecnici e app gratuite.