Al via un nuovo sistema previsto dal Pnrr

LA CERTIFICAZIONE DI PARITÀ DI GENERE SUL LAVORO

La certificazione è un sistema nazionale che accompagna e incentiva le imprese ad adottare delle politiche adeguate a ridurre il gap di genere, sul fronte del salario, delle opportunità di carriera, della tutela della maternità

Da sempre l’Italia si trova ad occupare i posti in fondo alle classifiche per l’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro. È noto che il tasso di occupazione maschile è superiore a quello femminile, così accade per i salari e anche per lo sviluppo di carriera.

La pandemia ha peggiorato questa condizione, aumentando il gap tra donne e uomini ed evidenziando come a “sacrificarsi” e a rimetterci nel mondo del lavoro sia sempre il genere femminile.

“Alla luce di queste disuguaglianze, – recita il Piano Piano nazionale di ripresa e resilienza – il governo attraverso Dipartimento per le Pari Opportunità si è proposto di lanciare entro il primo semestre 2021 una Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026, in coerenza con la Strategia europea per la parità di genere 2020-2025”. 

 

LA CERTIFICAZIONE

Preso atto del divario tra i generi il Governo ha dunque introdotto la certificazione di parità nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).

La certificazione è un sistema nazionale che accompagna e incentiva le imprese ad adottare delle politiche adeguate a ridurre il gap di genere. 

L’obiettivo è quello di intervenire in tutte le aree critiche: dall’opportunità di crescita professionale, alla parità salariale a parità di mansione, dalla gestione delle differenze di genere alla tutela della maternità.

La certificazione di parità rappresenta un passaggio significativo nel percorso di superamento del gap tra donne e uomini nel lavoro: la necessità di maturare la consapevolezza di una maggiore equità non è più soltanto sul piano culturale, ma, per la prima volta, è posto sul piano sociale ed economico,attraverso uno strumento specifico come appunto è la Certificazione prevista dal Pnrr, che ha l’obiettivo di creare “un sistema che accompagni e incentivi le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il gap di genere in tutte le aree maggiormente critiche”.

 

AVVIO DEL SISTEMA

Dopo la fase di definizione del sistema e la creazione di una piattaforma dati prevista in questo 2021 e primo semestre 2022, dal secondo semestre del 2022, il sistema di certificazione sarà aperto a tutte le imprese di ogni dimensione, anche quelle piccolissime, dando così inizio alla fase sperimentale che durerà fino alla fine del primo semestre del 2026. 

Il sistema di certificazione si baserà sulle proposte elaborate dalla commissione “Donne per un nuovo rinascimento”, costituita dalla ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti nel 2020. Ne fanno parte 12 donne provenienti dal mondo accademico, aziendale, della cultura e della ricerca, riunite per individuare i bisogni e quindi proporre soluzioni concrete per il rilancio.

Il Pnrr destina 10 milioni di euro per creare un sistema che incentivi le aziende a ridurre il gap fra donne e uomini. Sono previsti investimenti diretti per incentivare l’occupazione femminile e stanziamenti che mirano a tutelare l’aspetto della maternità.

Le aziende che aderiscono alla Certificazione di parità di genere potranno godere di sgravi fiscali e agevolazioni.

«La certificazione – spiega ancora la ministra – restituirà dati comparabili sul grado di gender equality delle aziende e questo ci permetterà non solo di riconoscere le realtà più virtuose, ma di provvedere eventualmente a specifiche forme di premialità, di natura fiscale ma anche in termini di qualificazione nell’accesso a bandi e fondi. Un meccanismo che è auspicabile inneschi nel tempo anche un cambiamento “ambientale”, per cui a un alto indice di parità possa naturalmente corrispondere una maggiore attrattività dell’azienda».