29 SETTEMBRE: LA GIORNATA CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE

Terza Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite AlimentariIn Spagna dal 2023 sarà vietato sprecare cibo (per legge)

Nel mondo si sprecano ogni anno circa 74 chili di cibo a testa e quasi 1,4 miliardi di ettari di superficie agricola vengono usati per produrre cibo che poi non verrà consumato, ma andrà sprecato. Tutto questo, mentre ancora oltre 800 milioni di persone vivono nell’emergenza alimentare. 

La Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentariil 29 settembre di ogni anno, è promossa dall’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao) e dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep) e ha l’obiettivo di dimezzare lo spreco e la perdita alimentare entro il 2030 (Obiettivo 12 Agenda 2030 Nazioni Unite).

La Giornata Internazionale si propone appunto di sensibilizzare le persone, le organizzazioni, le istituzioni di tutto il mondo sul problema dello spreco di cibo, che deve diventare una delle priorità dei governi di tutto il mondo e una delle sfide per lo sviluppo di una economia sostenibile in tutto il pianeta.

È necessaria una nuova educazione alla cultura del cibo, che renda consapevoli degli effetti insostenibili da ogni punto di vista dello spreco alimentare: una nuova consapevolezza che deve nascere dalla collaborazione di tutti: le istituzioni, la società civile, le organizzazioni internazionali, il mondo della scuola e quello scientifico.

A livello globale, circa il 14% del cibo prodotto viene perso tra la fase del raccolto e la vendita al dettaglio.  Si stima, inoltre, che il 17% della produzione alimentare globale vada sprecato (l’11% nelle famiglie, il 5% nei servizi di ristorazione e il 2% nella vendita al dettaglio).

Nel settembre 2021 il Waste Watcher International, l’Osservatorio promosso da Ipsos e Università di Bologna sugli sprechi alimentari delle otto economie del G8, Stati Uniti, Cina, Regno Unito, Canada, Italia, Russia, Germania e Spagna, evidenzia che gli italiani sono quelli che sprecano meno cibo (circamezzo chilo a settimana); gli statunitensi quasi 1,5 kg a settimana, cinesi e canadesi 1,1 kg, i tedeschi almeno 1 kg di cibo a settimana, meno gli inglesi e spagnoli.

La perdita e lo spreco di cibo minano la sostenibilità dei nostri sistemi alimentari: quando il cibo viene sprecato tutte le risorse che sono state utilizzate per produrlo vengono perdute. Da qui la necessità di puntare sull’adozione di approcci integrati per ridurre le perdite e gli sprechi alimentari. Perraggiungere l’obiettivo 12 (consumo e produzione responsabili) dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, è necessario puntare su azioni concrete per ridurre la perdita e lo spreco di cibo. Sempre più paesi stanno adottando misure antispreco. 

In Spagna dal 2023 sarà vietato sprecare cibo (per legge), secondo un piano del governo che vuole intervenire sulle inefficienze della catena alimentare, nella logica dell’economia circolare e promuovendo la collaborazione anche di banche alimentari e organizzazioni di solidarietà. Le aziende della produzione e della distribuzione non potranno più eliminare ad esempio la frutta e la verdura perché non “perfetta”, ma dovranno trasformarla in altri prodotti, come confetture e succhi. I supermercati dovranno proporre “linee” di prodotti “imperfetti” ma buoni, prodotti che rispettino il ciclo naturale vegetativo. I ristoranti saranno obbligati a consegnare al cliente il suo pasto avanzato. Nei vari casi, la nuova legge prevede multe fino a 500mila euro.