ARRIVANO LE CLEMENTINE COOP ORIGINE

30/10/2019

Sono coltivate senza uso di 4 pesticidi, tra cui il glifosato. Dopo le ciliegie, il melone e l’uva, Coop continua a ridurre i residui nei prodotti ortofrutta a marchio Coop

Lo scorso maggio Coop ha chiesto a tutti i fornitori di ortofrutta fresca a marchio Coop di perseguire l’agricoltura di precisione ed una gestione razionale con riduzione, e quando possibile eliminazione, dei pesticidi, escludendo 4 ulteriori molecole per le produzioni, tra cui il glifosato, utilizzando modalità di gestioni operative alternative. 

I fornitori Coop partono già da un'ottima situazione in quanto in questi anni hanno applicato i principi della «produzione integrata», che rappresenta la precorritrice dell’agricoltura di precisione, utilizzando insetti «buoni» per contrastare quelli dannosi. 

Il progetto Coop è partito con l’uscita del primo prodotto a maggio 2019, le ciliegie Fior Fiore a marchio Coop, completamente libere dai quattro pesticidi. È stato poi il turno del melone Origine Coop, a settembre l’uva (Origine e Fior Fiore) e da novembre anche le clementine Coop a marchio Origine, a cui seguiranno poi altre filiere. 

 

L’Italia ha il più alto consumo dii pesticidi per ettaro coltivato in Europa e Coop ha in questi anni portato avanti una policy di riduzione dei pesticidi in agricoltura per l’ortofrutta a marchio, investendo sulla produzione integrata (1988) e sul biologico (1999). 

Il prodotto a marchio Coop vanta infatti già un ridotto contenuto di pesticidi (residui di fitofarmaci sul prodotto finito) inferiore del 70% rispetto al residuo massimo ammesso e, in questi anni, ha già escluso o limitato la presenza delle molecole più problematiche.

I pesticidi e loro derivati possono essere riscontrati nell’ambiente (terreno e acqua) con eventuale impatto sulle varie forme di vita presenti e con possibile contaminazione della catena alimentare. 

La ricerca scientifica sta sempre di più ipotizzando che i pesticidi possano essere interferenti endocrini.

 

AGRICOLTURA DI PRECISIONE

La conoscenza e il controllo delle filiere ortofrutta a marchio Coop, nel corso degli anni, hanno permesso a Coop, grazie alle varie azioni compiute, di affrontare un nuovo progetto di sostenibilità ambientale anche grazie all’agricoltura di precisione

L’agricoltura ha avuto una profonda evoluzione passando da una agricoltura più manuale con bassa produttività fino agli inizi del ventesimo secolo (agricoltura 1.0), all’agricoltura 2.0 negli anni ‘40-’70 con un incremento produttivo grazie alla cosiddetta “rivoluzione verde” (chimica, genetica e meccanica); per arrivare prima alla 3.0, negli anni 90 con i primi esempi di agricoltura di precisione, e successivamente alla 4.0 con la digitalizzazione.

L’agricoltura di precisione è una strategia di gestione aziendale che usa diverse tecnologie, sempre più innovative e performanti, anche tramite droni, smartphone e app, per acquisire dati poi utilizzati per la gestione della produzione agricola. La conoscenza specifica del suolo, delle piante per singole aree, un'accurata previsione meteorologica, permette di utilizzare con precisione l’insieme delle informazioni raccolte per una distribuzione mirata di acqua, fertilizzanti, prodotti fitosanitari solo quando e dove serve, nella quantità corrispondente al reale fabbisogno della coltivazione. 

Coop vede nell’agricoltura di precisione uno dei principali strumenti per attuare un vero cambio di paradigma nella gestione delle imprese agricole dove il risultato principale atteso è la diminuzione dell'impatto ambientale, ma anche con ricadute positive sulla salute del consumatore, il miglioramento della qualità del prodotto e una diminuzione dei costi. 

All’interno del suo progetto ambiente Coop intende perseguire nel tempo una sostenibilità ambientale nell’ortofrutta fresca a marchio basata su agricoltura di precisione con uso ancor più razionale e ridotto dell’uso di pesticidi, fino all’eliminazione di quelli più problematici. L’obiettivo è quindi di
ridurre l’utilizzo di acqua, dei concimi e dell’impiego di pesticidi
(ricordiamo anche la raccolta firme di 26 anni fa promossa da Coop “Disarmiamo i pesticidi”).