IL FONDO ETIKA A SOSTEGNO DELLA DISABILITÁ

Con etika 38 persone verso l’abitare autonomo

Ecco come vengono impiegati i soldi raccolti

Grazie all’adesione all’offerta luce e gas della Cooperazione Trentina e Dolomiti Energia è nato un Fondo sociale che quest’anno finanzierà progetti per 200mila euro. Con etika risparmiare in bolletta aiutando l’ambiente e le persone fragili è possibile. Di più: fa bene alla comunità

“Ho finito il tirocinio e mi hanno assunto. Mi sento come Ibrahimović. alla firma del contratto con i Los Angeles Galaxy!”. Gli occhi di Simone brillano mentre tira fuori dalla borsa di carta che ha in mano la sua nuova divisa del ristorante. Simone è uno dei protagonisti dei progetti per un abitare sociale autonomo a favore delle persone con disabilità finanziati da etika alla fine dello scorso anno. La sua storia dimostra come parlare di abitare sociale non significa pensare “solo” ad un luogo fisico dove stare, ma a tutte le sfere della vita in una prospettiva di emancipazione, partecipazione e realizzazione di aspettative e desideri.

A pochi mesi dall’avvio del progetto, Simone non solo vive in autonomia ma, dopo il tirocinio di dieci mesi, ha un contratto.

Assieme a lui ci sono circa altre 40 persone con disabilità che intraprenderanno percorsi di abitare autonomo grazie ai progetti finanziati dal Fondo Solidale di etika, l’offerta luce e gas della Cooperazione Trentina e Dolomiti Energia.

Per ogni contratto firmato – ad oggi sono oltre 36.300 le adesione - Dolomiti Energia si è impegnata a versare ogni anno 10 euro al Fondo sociale di etika, presidiato da un Comitato scientifico composto da Carlo Francescutti e Piergiorgio Reggio, esperti di fama nazionale che con il supporto organizzativo di Solidea, la non profit del movimento cooperativo, hanno il compito di valutare i progetti e stabilire se rispettano i criteri di coerenza, completezza, innovatività e sostenibilità nel tempo necessari per ottenere sostegno economico.

 

OLTRE 425 MILA EURO DI PROGETTI FINANZIATI

Negli ultimi mesi il Comitato scientifico ha valutato i nuovi progetti e deciso di finanziarne altri cinque, proposti da altrettante cooperative (La Rete, Iter, Il ponte, Cs4 e Gsh) per circa 200mila, dopo aver sostenuto nel 2017 cinque progetti presentati da quattro cooperative sociali (La Rete, CS4, Incontra e Eliodoro) per un totale di oltre 225mila euro investiti.

Il finanziamento di etika in tutti i progetti riguarda l’avvio alla vita autonoma, che impegna gli operatori a sviluppare graduali percorsi singoli o di gruppo e al costante monitoraggio; non copre le spese relative all’appartamento (che in alcuni casi è acquistato dalla cooperativa, in altri messo a disposizione dalla famiglia della persona con disabilità e in altri ancora dall’Itea).

“Si tratta di progetti sperimentali innovativi anche a livello nazionale, che hanno una natura complessa e sfidante – spiega Piergiorgio Reggio, pedagogista, docente alla Cattolica di Milano, presidente della Fondazione Demarchi e componente del Comitato scientifico di etika insieme a Carlo Francescutti – che terremo monitorati anche in fase attuativa”.

Dietro ad ogni persona con disabilità che lascia la sua casa di sempre per avviarsi alla vita autonoma c’è tanto entusiasmo e voglia di futuro. Ma ci sono anche parecchie difficoltà. Ci sono le paure della famiglia nel lasciar andare i propri figli.
“Viene chiamato ‘dopo di noi’ – spiega Reggio – ma in realtà questi progetti avvengono ‘durante noi’, cioè con i riferimenti parentali viventi e sono cosa molto diversa dal ‘sollievo’ temporaneo alla famiglia. I progetti intervengono perciò per preparare per tempo una strada di autonomia per le persone con disabilità, fuori dalla famiglia ma con il suo sostegno. E per le famiglie che si sono prese cura per tutta la vita di una persona disabile si tratta di un passaggio molto delicato”.

 

CINQUE PROGETTI, CINQUE PERCORSI DIVERSI

I progetti finanziati per il 2018 propongono percorsi molto diversi l’uno dall’altro.
CS4 ha un presentato un progetto di coabitazione in Valsugana di due persone con disabilità, cercando di integrare le loro diverse e per certi versi complementari competenze e abilità e di promuovere così un contesto abitativo valorizzante per entrambi. Le due persone saranno aiutate da dei ‘facilitatori’, con costante monitoraggio da parte degli educatori della cooperativa.

GSH, che opera in Val di Non, ha proposto invece una coabitazione a tre, che parta con una sperimentazione nei weekend, per abituare le persone con disabilità e le loro famiglie a gestire gli aspetti affettivi e relazionali, nonché naturalmente l’apprendimento delle mansioni di cura e igiene degli spazi condivisi.

La modalità sperimentata dalla cooperativa LA RETE fa affidamento su un ‘accogliente’, cioè una persona non professionista (quindi non l’operatore della cooperativa) che condivide l’appartamento con ‘l’accudito’ e si impegna a sostenerlo nell’acquisizione di maggiori autonomie, nello sviluppo di abilità legate alla gestione della casa e nell’avviare delle relazioni di vicinato che possano favorire un percorso positivo di inclusione sociale. Una tipologia di percorso sperimentata già nei primi progetti finanziati l’anno scorso che sta dando ottimi risultati: dopo la casa, c’è chi ha trovato, come Simone, anche lavoro o l’opportunità di un tirocinio formativo, e ha quindi posto nuove fondamenta per l’autodeterminazione del proprio futuro.

Infine le cooperative ITER e IL PONTE, attive in Vallagarina, hanno pensato all’avvio alla vita autonoma di un numero maggiore di utenti, dai 12 ai 16, suddivisi in due gruppi di giovani e in due di persone tra i 40 e i 59 anni. Si tratta di persone impegnate in attività lavorative, socio occupazionali o propedeutiche al lavoro, e questo facilita la sostenibilità nel tempo del progetto. L’obiettivo è di accompagnarle al rafforzamento delle competenze esistenti e al conseguimento di un’autonomia affettiva, sostenendo le famiglie nel distacco.

 

 

Lavoro, cura, abitazione e disabilità

Etika per un welfare equo e sostenibile

Il 4 e il 27 ottobre due incontri di proposta e riflessione a Trento

Dei progetti finanziati da etika e più in generale del tema dell’abitare inclusivo si parlerà in due incontri organizzati dalla cooperazione sociale in ottobre

Giovedì 4 ottobre (mattina) a Trento, nella sede del consorzio Consolida, saranno presentate alla politica e alle istituzioni proposte su “Lavoro” e “Cura” per costruire un welfare equo e sostenibile

Sabato 27 ottobre (mattina) al MUSE l’appuntamento insieme alle cooperative del gruppo “Abitare il futuro” sarà dedicato in modo specifico ai percorsi di vita autonoma delle persone con disabilità, con riflessioni di esperti, testimonianze ed esperienze sia locali che di altri territori.

A breve il programma dei due appuntamenti sul sito www.consolida.it