EDUCA: IMPARARE A LEGGERE LE IMMAGINI

10/04/2019

Da giovedì 11 aprile Educa Immagine, la rassegna dell’audiovisivo

Le immagini occupano gran parte del mondo reale e compongono quello virtuale. Ma chi ci insegna la grammatica delle immagini per leggerle e interpretarle? Durante il festival Educa un ciclo di film seguiti da laboratori

Per festeggiare la decima edizione, quest’anno Educa ha deciso di dare vita ad un nuovo progetto: “Educa Immagine”, una rassegna dell’audiovisivo che si intreccerà con il festival e che rappresenterà una specifica declinazione nel campo dell’audiovisivo e delle illustrazioni dell’attenzione educativa che ha generato e guidato fino a oggi la manifestazione.

L’evento, promosso da Consolida, da sempre ente organizzatore di Educa, in collaborazione con una nutrita rete di partner e con la direzione artistica della Trentino Film Commission e il sostegno di Miur e MiBac, nasce dalla consapevolezza che le immagini occupano oggi gran parte del mondo reale e compongono quello virtuale. Video, foto e illustrazioni in tv, sui social, al cinema, per strada, su riviste e quotidiani: le emozioni e i fatti della vita individuale e pubblica sono oggi un flusso ininterrotto di istantanee che travalica le parole e riflette la velocità dei tempi moderni. Ma chi ci insegna l’alfabeto e la grammatica delle immagini per renderci capaci di leggere e interpretare questo potente linguaggio? Educa Immagine prova a dare una risposta a questo interrogativo con una serie di appuntamenti studiati in chiave formativa ed educativa. Bambini e ragazzi, insegnanti, educatori e genitori potranno, infatti, assistere a proiezioni di film seguite da laboratori di introduzione al linguaggio cinematografico, e partecipate ad incontri con esperti per imparare a comprendere e orientarsi nell’epoca del pensiero visuale.

 

GIOVEDÌ 11 APRILEalle 9 la rassegna prenderà avvio con due proiezioni, entrambe succedute da laboratori creativi di riflessione cinematografica, che affronteranno da punti di vista e coordinate differenti il rapporto fra mondo degli adulti e quello giovanile: con La principessa e l’aquilale classi primarie conosceranno la vera storia di Aishoplan, una ragazzina asiatica di tredici anni che lotta coi pregiudizi della propria comunità per diventare la prima addestratrice di aquile, in un contesto culturale in cui quest’arte millenaria è tradizionalmente riservata ai soli maschi. Sing streetaccompagnerà invece il pubblico delle scuole medie a scoprire una pop band fondata da un gruppo di adolescenti nella Dublino degli anni ’80 fra primi amori, amicizie e rapporti travagliati con il mondo degli adulti. Anche i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori avranno modo di confrontarsi attraverso il linguaggio cinematografico con il tema di questa edizione, con la proiezione il venerdì mattina diCaptain fantastic: film cult del 2016 con Viggo Mortensen nei panni di un padre anticonformista e libertario che cresce i sei figli in un bosco per sfuggire all’appiattimento culturale della società dei consumi. Il pomeriggio, invece, a partire dalle 14, i docenti, ma anche educatori e genitori, potranno partecipare alla proiezione e al rispettivo laboratorio di approfondimento didattico di Caterina va in città, il celebre lungometraggio di Paolo Virzì. 

 

VENERDÌ 12 APRILEa partire dalle 17 presso Palazzo Istruzione di Rovereto il pubblico potrà partecipare al seminario Educare all’immagine: fondi e opportunitàin cui saranno illustrate le possibilità e i fondi strutturali offerti da Miur e MiBAC al mondo della scuola, del terzo settore ma non solo.

 

SABATO 13 APRILEalle 14 di nuovo una proiezione e laboratorio per adulti (aperti a tutti, ma pensati in modo particolare per insegnanti ed educatori) con il documentario Alla ricerca di Vivian Maier. I partecipanti potranno scoprire e approfondire una delle figure più affascinanti della storia della fotografiadel XX secolo, autrice in segreto di oltre 100 mila scatti, tenuti nascosti per decenni e scoperti per caso solo dopo la sua morte. Autodidatta e giramondo, la sua storia è avvolta nel mistero: i ricordi discordanti delle famiglie per cui aveva lavorato come tata, il lato oscuro di una donna che in vita aveva scelto di nascondere sé stessa e la propria arte. 

Dalle 15, invece, i più piccoli insieme ai propri genitori saranno invitati a partecipare aCantiere Depero: giochiamo al futurismo, a cura della coop sociale La Coccinella. Avvicinare i bambini alle immagini degli artisti significa farli entrare in contatto con diversi linguaggi, suggerire loro processi immaginativi, simboli e metafore utili a comprendere la realtà. Attraverso le opere di Depero, bambini e adulti potranno “ascoltare i materiali” con tutti i sensi, giocare con gli equilibri, comporre sfumature.

In serata Educa Immagine proporrà direttamente dal Sundance Film Festival e in anteprima nazionaleQuello che i social non diconoper la regia diHans Block e Moritz Riesewieck: un film duro e sconvolgente che racconta i meccanismi nascosti del funzionamento dei principali social network mondiali, dinamiche sconosciute con effetti forse ancora ignoti sulla società contemporanea.

 

DOMENICA 14 APRILEIl mondo delle immagini racchiude però anche un altro capitolo importante: quello dedicato ai videogiochi. Sempre più ragazzi (e non solo!) dedicano parte del loro tempo libero al gioco virtuale. Ma stanno “solo” giocando? Esistono videogiochi che “fanno imparare” e che gli insegnanti possono usare a supporto della didattica? Per rispondere a queste domande, domenica 14 aprile a partire dalle ore 14 non si può perdere il seminario Imparare coi videogiochiorganizzato in collaborazione con AESVI.

La chiusura della rassegna sarà infine dedicata nuovamente al mondo della prima infanzia con il laboratorio Tra immagini e le prime parole. I primi segni grafici di un bambino sono infatti gli inizi dell’intento rappresentativo del mondo e della sua narrazione. Il bambino nel suo scarabocchio non scorge solo delle linee, ma vede una figura e le dà poi un nome. I piccoli partecipanti potranno così sperimentare numerose possibilità grafiche attraverso supporti e dispositivi che permetteranno, insieme agli adulti, di narrare attraverso le immagini l’idea che hanno di sé e del mondo.