ITALIA: TROPPE RESISTENZE ALLA PARITÀ UOMO-DONNA

03/02/2020

Consiglio d’Europa su discriminazione di genere: in Italia "emerge una tendenza a reinterpretare la parità di genere in termini di politiche per la famiglia e la maternità"

È stato pubblicato il primo rapporto sull’Italia di Grevio, l’organo di monitoraggio europeo previsto dalla Convenzione di Istanbul sulle violenze contro le donne. (…) che chiede l’adozione di maggiori misure di prevenzione.

Grevio esprime soddisfazione per l’adozione di una serie di riforme legislative che hanno consentito l’introduzione di misure concrete per porre fine alla violenza sulle donne in Italia (…), ma, nel riconoscere i progressi compiuti per promuovere i diritti delle donne in Italia, il rapporto sottolinea che la causa dell’uguaglianza di genere incontra ancora resistenze nel paese e che sta emergendo una tendenza a reinterpretare e riorientare la nozione di parità di genere in termini di politiche per la famiglia e la maternità. 

Nel campo della protezione e dell’assistenza alle vittime, il rapporto ritiene che le autorità nazionali dovrebbero in priorità stanziare finanziamenti adeguati ed elaborare soluzioni che permettano di fornire una risposta coordinata e interistituzionale alla violenza, basate sul forte coinvolgimento delle autorità locali e sulla partecipazione di tutti gli attori interessati, in particolare le ONG femminili che offrono strutture di accoglienza per le vittime. 

Occorre ugualmente adottare con urgenza altre misure complementari, ispirate a un approccio fondato sui diritti umani, per colmare le lacune nei servizi di supporto specializzati per le vittime di violenza sessuale, istituendo centri di accoglienza per le vittime di stupro o di violenza sessuale. 

Numerose riforme legislative, tra cui la recente Legge n. 69 del 19 luglio 2019 (c.d. Codice rosso) hanno contribuito a porre in essere un solido quadro legislativo conforme alle disposizioni della Convenzione, che prevede vie di ricorso in materia civile e penale per le vittime di violenza. Il rapporto rileva tuttavia un certo numero di lacune legislative, come, ad esempio, l’assenza di mezzi di ricorso civili efficaci nei confronti delle autorità statali che abbiano mancato al loro dovere di adottare le necessarie misure di prevenzione o di protezione nell’ambito delle loro competenze. 

Un altro settore che richiede un esame urgente da parte delle autorità è quello riguardante la determinazione dei diritti di custodia e di visita dei figli. Il rapporto constata che sono raramente utilizzate le disposizioni previste dalla legge che consentirebbero, nei casi di violenza familiare, di fare prevalere il principio dell’interesse superiore del bambino rispetto a quello della genitorialità condivisa

Il Grevio esprime preoccupazione per la tendenza del sistema attuale ad esporre a una vittimizzazione secondaria le madri che cercano di proteggere i figli denunciando la violenza(…). (fonte: Associazione Donne In Cooperazione )