MUSE: UN NUOVO PIANO PER LA SOSTENIBILITÀ

04/10/2021

“Un piano per la sostenibilità”, inaugurato il 5 ottobre al Museo delle Scienze di Trento, è il nuovo spazio dedicato ai principali fattori del cambiamento globale in atto 

Un nuovo spazio dedicato alla questione climatica alla perdita di biodiversità, dall'aumento della popolazione mondiale, alla lotta alle disuguaglianze sociali.

L’esposizione, oltre 400 mq interamente rinnovati, esplora i futuri del nostro abitare il pianeta (possibili, probabili, desiderabili) con la consapevolezza che la conoscenza può aiutarci a capire che le nostre sfide di cittadini di una comunità globale sono profondamente interconnesse

Il piano per la sostenibilità espone concetti e casi concreti e gli exhibit esplicativi si completano con visioni di temi particolarmente controversi, realizzate in forma di interviste intergenerazionali. 

Una selezione di casi concreti di ricerca e sviluppo e di esperienze produttive e imprenditoriali racconta come il settore privato rivesta un ruolo chiave nel percorso verso il raggiungimento dei 17 SDGs (i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 Onu), attraverso lo sviluppo di modelli più sostenibili. 

L’inaugurazione è stata uno dei momenti di punta del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2021, organizzato dall’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. (www.asvis.it e www.festivalsvilupposostenibile.it).

Nel dettaglio, i sei tavoli disposti a corolla attorno alla grande Sfera della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), raccontano, focalizzandosi su un argomento specifico, quanto sia insostenibile il nostro mondo e si focalizzano sui principali aspetti della crisi ecosistemica: perdita di biodiversità, cambiamento climatico e aumento demografico

Un tavolo declina la cultura della sostenibilità con riferimento all’Agenda 2030 come piano di azione e uno si proietta nel futuro. 

In ogni tavolo (tranne il primo e l’ultimo) i concetti si articolano sui due lati: quello dedicato al now, ovvero alle problematiche oggi ben visibili e quello dedicato al future, ovvero alle soluzioni.

Due grandi monitor mostrano le “interviste intergenerazionali” ovvero dialoghi ipotetici tra persone appartenenti a generazioni diverse (1960, 1980, 2020 e 2040) che esprimono il loro punto di vista sui temi trattati.

Monitor riusati e non acquistati: 95%

Riduzione di plastica: 90%

Fornitori locali: 95%

Materiali di disallestimento riciclati al 100%

Oltre 200 persone coinvolte in focus group

20 Advisor scientifici e 7 Advisor corporate

Legno di riciclo utilizzato: 80%

 

 

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