QUALITÀ, PREZZO, VALORI: TUTTI NEL PRODOTTO COOP

27/04/2022

Il valore dei prodotti Coop non è solo nella convenienza, ma anche nella possibilità per tutti di acquistare prodotti buoni, sicuri, attenti all’ambiente e alle persone

Hanno un prezzo che, mediamente, è più basso del 25-30% rispetto a quello dei prodotti di marca, e permettono di riempire il carrello di gusto, salute e qualità senza rinunce, neppure in fatto di sostenibilità. Sta qui il successo dei prodotti a marchio Coop che, senza tenere conto di sconti e promozioni, l’anno scorso si stima abbiano permesso ai consumatori che li hanno scelti di risparmiare circa 600 milioni di euro rispetto a chi ha acquistato i loro equivalenti “griffati”. In media un gruzzolo di oltre 100 euro a famiglia.

Un “salvagente” per la spesa a maggior ragione oggi, di fronte alla crisi dei prezzi innescata prima dalla scarsità di materie prime post pandemia e, poi, dalla guerra in Ucraina: «Ma il loro valore — spiega Marco Pedroni, presidente di Coop Italia e Ancc-Coop (Associazione nazionale cooperative di consumatori) — non è solo nella convenienza, che pure è importante, ma anche nel fatto di dare a tutti la possibilità di acquistare prodotti buoni, sicuri, attenti all’ambiente e alle persone. I prodotti a marchio Coop stanno riuscendo, in un contesto difficile come quello che stiamo vivendo, a preservare il tenore di vita dei soci e dei consumatori».

Nato più di 70 anni fa, il prodotto a marchio Coop nel 2021 ha proseguito il suo percorso di ridefinizione, portando sugli scaffali tutta la nuova offerta dei “rossi” (pomodori e derivati) e tenendo salda la propria adesione ai valori fondanti la cooperazione di consumo: il miglior prodotto possibile, ma al giusto prezzo. Così la crescita dei volumi nei primi due mesi di vita per la nuova linea ha segnato un +35% di vendite. Complessivamente la quota del prodotto Coop si aggira intorno al 30% delle vendite, con un fatturato di circa 3 miliardi di euro, di cui circa il 40% proviene da filiere a completa tracciabilità: un caso unico in Italia. Continuano a dare ottimi risultati le linee storiche Vivi verde (il bio e l’ecologico), Fiorfiore (l’eccellenza gastronomica) e BeneSì (i prodotti salutistici) che crescono a due cifre; buoni risultati anche per la linea Origine (tracciabilità totale della filiera).

Gli italiani, d’altra parte, sono ormai consapevoli dei vantaggi della cosiddetta marca del distributore: il 76% li acquista e quasi uno su due li preferisce in modo prevalente. Secondo l’ultima indagine in proposito firmata da Ipsos per l’Associazione Distribuzione Moderna, presentata alla fiera “Marca”, pandemia e inflazione non hanno fatto altro che accelerare la crescita di questi prodotti, ai quali va il merito di avere consentito negli anni “la democratizzazione di una dieta di elevata qualità, sana e sostenibile”.

E ora? «L’inflazione partita a metà del 2021 ha subito una grande accelerazione dovuta alla guerra, per questo dobbiamo aspettarci una crescita dei prezzi anche nei prossimi mesi. Al momento abbiamo trasferito sui consumatori non più di 2 punti e mezzo degli aumenti che in realtà nei listini hanno raggiunto anche i 10-12 punti di crescita», ha spiegato Pedroni, lanciando un nuovo appello al governo.

«Capiamo che per ora sia intervenuto in soccorso delle famiglie solo sui beni energetici, ma adesso è il momento di pensare agli altri beni di prima necessità come quelli alimentari, magari attraverso una mirata e temporanea sterilizzazione dell’Iva — è la conclusione del presidente —. Sappiamo che in questa fase non si può solo chiedere al governo, ma noi ci stiamo già mettendo la nostra parte e siamo coscienti che da soli non riusciremo a preservare il potere di acquisto delle famiglie, soprattutto di quelle più povere e quindi più esposte a questi rincari».