ALIMENTAZIONE E SALUTE

Olio di palma, ecco gli impegni Coop

Claudio Mazzini, responsabile sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia, risponde alla domanda di un consumatore sull’uso dell’olio di palma nei prodotti alimentari.

Nelle scorse settimane la rivista on line "Il fatto alimentare" ha lanciato una petizione per dire stop all’invasione dell’olio di palma. Qual è la posizione di Coop? (S. Verasani)

Dal 13 dicembre 2014, finalmente, tutti gli acquirenti di prodotti alimentari potranno sapere cosa si nasconde dietro l’ambiguo termine di “grassi vegetali”, dietro a cui spesso sta proprio l'utilizzo dell'olio di palma cui fa riferimento la petizione de Il Fatto alimentare. Ma questo importante cambiamento, imposto dall'entrata in vigore delle nuove normative europee, non è una novità per i consumatori di prodotti a marchio Coop, perché sin dal 2005 le nostre etichette sono trasparenti e raccontano la composizione esatta del grasso utilizzato nella ricetta.

L’informazione però non basta se non è accompagnata da atti concreti: Coop da molti anni ha una sua precisa politica nutrizionale ed è in base a questa che ha svolto prima una classificazione della qualità nutrizionale delle sostanze grasse sentendo il parere del mondo scientifico, per avviare poi azioni concrete di miglioramento.

Sempre dal 2005 abbiamo eliminato l’utilizzo di grassi idrogenati, per il potenziale rischio di presenza dei cosiddetti acidi grassi trans, e per quanto concerne i grassi tropicali (tra cui appunto l’olio di palma, ma anche il cocco, il palmisto) li abbiamo eliminati da molti dei nostri prodotti: per esempio da tutti quelli provenienti da agricoltura biologica (la linea “Vivi Verde”), ma anche da tutti quelli destinati ai piccolissimi (la linea “Crescendo”), da quella per i bambini (“Club 4-10”) e da tanti altri, preferendo grassi più nobili, come l’olio extravergine, i monoseme o il burro.

Si tratta dunque di un impegno importante che ha già prodotto una prima serie di risultati concreti. In aggiunta a questo, su diversi altri prodotti si sta lavorando per una ulteriore riduzione e non escludiamo nel 2015 importanti novità.

La questione legata alla deforestazione provocata per consentire la coltivazione di palme da olio è un altro dei problemi seri che vanno combattuti e su cui Coop ha assunto una policy specifica aderendo alla richiesta di moratoria lanciata da Greenpeace nel 2009 e chiedendo a tutti i fornitori di sospendere l’approvvigionamento di olio di palma di provenienza indonesiana, in assenza di garanzie concrete sulla gestione sostenibile di queste coltivazioni.

Il nostro intento è di proseguire su questa strada, anche se vanno tenute presenti alcune oggettive difficoltà da superare: l’utilizzo dell’olio palma, in particolare nei prodotti da forno, per le particolari caratteristiche di plasticità e duttilità tecnologica è ad oggi difficilmente sostituibile da altri oli, a meno di non ricorrere al processo della idrogenazione, che però può creare maggiori problemi.

Riteniamo d’altronde importante non eccedere in criminalizzazioni: dal punto di vista nutrizionale è importante seguire una dieta equilibrata e controllata, soprattutto la più varia possibile, cercando di contenere l'introduzione di grassi saturi (dei quali appunto è ricco l’olio di palma) per i quali viene raccomandata un’assunzione giornaliera inferiore al 7-10% delle calorie totali introdotte.

Infine per quanto riguarda le accuse rivolte all’olio di palma, relative a una sua presunta nocività, va sottolineato come questa sia legata appunto all’assunzione di grassi saturi, presenti comunque negli altri grassi che il palma di norma sostituisce come lo strutto o il burro.

Inoltre, come pubblicato nel 2014 dal prestigioso istituto di ricerca Mario Negri di Milano, sull’American Journal of Clinical Nutrition: "Non vi sono evidenze che il consumo abituale di olio di palma faccia aumentare in modo significativo la concentrazione di grassi nel sangue, così come non aumenta il rapporto tra colesterolo cattivo (LDL) e buono (HDL). Ma soprattutto non si evidenzia una maggiore presenza di colesterolo cattivo nel sangue tra gli abituali consumatori di olio di palma, rispetto alle persone che impiegano altri".

"Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo", diceva Ippocrate. Questo per ricordare che, come sempre la regola vera è avere una dieta il più possibile varia ed equilibrata.

Claudio Mazzini, responsabile sostenibilità, innovazione e valori Coop Italia