PESCE A MARCHIO COOP: STOP ANTIBIOTICI E TANTI CONTROLLI

L'impegno Coop per limitare l'uso di antibiotici negli allevamenti di pesce. Ecco come vengono allevati (benessere, spazi, alimentazione, tempi) i pesci Origine Coop

Anche il pesce Origine a marchio Coop è coinvolto nel progetto pluriennale Alleviamo la salute per la razionalizzazione e riduzione dell’uso di antibiotici - fino all’eliminazione - e per l’ulteriore miglioramento degli standard di benessere animale e bio-sicurezza nelle principali filiere dei propri prodotti a marchio.
Il progetto, lanciato ad aprile 2017, ha veramente, e non solo a parole, cambiato il paradigma degli allevamenti italiani grazie all’ulteriore miglioramento degli standard di benessere animale e di bio-sicurezza. Ricordiamo che in questi due anni sono stati coinvolti 30 milioni di animali e oltre 2.000 allevamenti

La scelta di ridurre fino ad eliminare l’utilizzo di antibiotici nelle filiere a marchio Coop quindi non è una questione di marketing, ma un preciso impegno di Coop contro il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. 

 

Nelle filiere del pesce a marchio Coop non vengono utilizzati antibiotici negli ultimi 6 mesi di vita degli animali, ma stiamo lavorando per estendere ulteriormente questo impegno. Il non utilizzo di antibiotici nel pesce Coop a marchio Origine è verificato tramite visite ispettive, anche a sorpresa, da parte di personale Coop altamente specializzato, a volte accompagnato da enti di certificazione riconosciuti a livello internazionale quali Bureau Veritas e CSQA. 

Ai fornitori è stata inoltre richiesta la certificazione di prodotto antibiotic-free tramite enti terzi. Dalla partenza del progetto che coinvolge gli 11 fornitori, dal 2018 ad oggi sono stati eseguiti 74 audit (tra allevamenti, stabilimenti e mangimifici) di cui circa il 20% da parte di enti terzi riconosciuti. Inoltre per verificare l’assenza di antibiotici sono stati eseguite analisi su oltre 200 campioni in matrici quali pesci, mangimi e acqua di allevamento che hanno dato tutte esito regolare (antibiotici assenti).

 

TUTTA LA FILIERA È CONTROLLATA

In generale il pesce a marchio Coop è “da filiera controllata”: sul pesce Coop a marchio Origine, Coop è responsabile dell’intero percorso di filiera. I capitolati siglati dai fornitori sono rigorosi e puntuali e riguardano anche parametri di benessere animale, tematica da sempre all’attenzione di Coop. 

Il tema del benessere per Coop è sempre stato un caposaldo. Per questo, ad esempio, i pesci in allevamento non vengono alimentati forzatamente, ma consumano il cibo secondo le loro necessità. 

Le diete per i pesci Coop sono bilanciate rispetto al fabbisogno e alla stagionalità per il corretto e naturale accrescimento degli esemplari; inoltre tra le varie caratteristiche abbiamo definito una soglia massima di grasso per- messo (21%) solo di origine acquatica per avere pesci a marchio con acidi grassi prevalentemente polinsaturi della famiglia degli Omega 3 con un ottimo rapporto saturi/insaturi. 

Altro elemento di particolare attenzione è la densità: e la densità degli allevamenti nelle filiere Coop è definita da valori (30 kg/m3) molto vicini a quelli richiesti agli allevamenti di prodotto biologico (25 kg/m3) e quindi di molto inferiori alle densità convenzionali (40 kg/m3). 

Inoltre, sull’acqua viene effettuato un controllo e monitoraggio della qualità e della saturazione ossigeno. 

 

ORATE E BRANZINI: ALLEVAMENTI ITALIANI

Nello specifico di orate e branzini a marchio Coop, questi provengono solo da allevamenti italianie in merito a modalità di allevamento e di somministrazione dei mangimi vengono rispettati i tempi di naturale accrescimento (circa 20 mesi per la taglia 400g).

I nostri mangimi contengono principalmente ingredienti di animali acquatici integrati con componenti di origine vegetale che sono un’ottima fonte proteica alternativa alle farine di pesce (dunque una scelta ecologicamente sostenibile). La composizione dei mangimi deve rispettare una stringente normativa comunitaria che definisce anche gli additivi ammessi. I pesticidi di possibile derivazione vegetale sono un rischio conosciuto e controllato sistematicamente con verifiche analitiche (39 analisi nel 2019).